La fiaba: 5 risposte a 5 domande

Tutti abbiamo ascoltato una favola o una fiaba almeno una volta nella vita.

Qualcuno le ha anche raccontate ai figli o ai nipoti.

Ma sappiamo cos’è esattamente una fiaba? Com’è fatta, come, perché e dove è nata?

Vediamolo assieme.

Indice dei temi trattati

Cosa si intende per fiaba

Prima di addentrarci nell’argomento, chiariamo cosa si intende per fiaba.

La parola fiaba deriva dal latino fabula che significa storia o più precisamente rappresentazione drammatica. Spesso viene confusa con la favola, ma non sono la stessa cosa. La favola, infatti, è scritta da un autore, i protagonisti sono animali antropomorfizzati e alla fine c’è sempre una morale.

La fiaba, invece, trae origine da antiche leggende e tradizioni popolari. I protagonisti sono esseri umani, animali, a volte parlanti e personaggi fantastici come fate, maghi, streghe, orchi, folletti, gnomi, nani e giganti. Generalmente non presenta una morale esplicita, ma la si può comunque desumere facilmente. Oggi, con il termine fiaba si intende un genere letterario dedicato ai bambini, solitamente tra due e otto anni.

Si può dire che le fiabe esistono da sempre?

Beh, da sempre forse no, ma da molto, molto tempo sì. Le fiabe, infatti, hanno origini molto antiche. Secondo alcuni studiosi risalirebbero addirittura alla preistoria. Vero o falso che sia, di sicuro sappiamo che sono racconti brevi, ambientati in mondi e tempi imprecisati, popolati da personaggi fantastici e tramandati oralmente fino al XVII secolo, quando lo scrittore Giambattista Basile scrisse Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille (Il racconto dei racconti ovvero il trattenimento dei più piccoli) una raccolta di 50 fiabe scritte in napoletano, nota anche come Pentamerone (cinque giornate) perché prende spunto dal Decameron del Boccaccio. In seguito, Charles Perrault prendendo spunto a sua volta dalla raccolta del Basile, iniziò a scrivere altri racconti, elaborandoli in modo personale e arricchendoli di elementi nuovi. Nacque così un nuovo genere letterario: la fiaba.

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Qual è la fiaba più antica del mondo?

È difficile stabilire quale sia la fiaba più antica, perché una volta venivano tramandate solo a voce. Quella più antica di cui abbiamo traccia scritta è un racconto egizio La storia dei due fratelli, risalente al XIII secolo a.C. e narra le vicende di due fratelli, Anpu e Bata, divisi da un inganno, ma alla fine riconciliati grazie all’affetto e alla lealtà dei protagonisti.

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Chi ha inventato le fiabe?

Non esiste un’unica persona che ha inventato le fiabe, così come non esiste un’unica versione della stessa fiaba. Le fiabe, all’inizio, erano molto diverse da come le intendiamo oggi. Erano storie brevi fantastiche, molto popolari tra la povera gente che favoleggiava sulla vita dei nobili. Si narravano nei prati, nei boschi, nelle stalle o sull’aia, ma non erano indirizzate espressamente ai bambini, si tramandavano oralmente, da una generazione all’altra, di villaggio in villaggio, travalicando popoli e confini. Ogni narratore modificava, toglieva o aggiungeva nuovi particolari, personaggi, situazioni o luoghi. Ecco perché, di una stessa storia, esistono svariate versioni.

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Qual è lo scopo delle fiabe?

Diversamente dalle favole, in genere le fiabe non hanno una morale espressamente dichiarata. Il loro scopo non è solo educativo, quanto pedagogico. Il bambino, attraverso il racconto fantastico, conosce se stesso, immedesimandosi nei personaggi sperimenta emozioni, stati d’animo, sentimenti, valori universali e impara a riconoscerli e a dare loro un nome: paura, gioia, rabbia, tristezza, noia, dolore, affetto, riconoscenza, lealtà, coraggio, invidia, bontà, ecc.

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Com’è fatta una fiaba?

Fin dai tempi più antichi, i bambini arrivati a una certa età, dovevano superare alcune prove per dimostrare di essere pronti a far parte del mondo adulto, andare a caccia o lavorare nei campi e sposarsi. Il rito iniziatico prevedeva alcuni passaggi fondamentali che troviamo anche in tutte le fiabe:

  • L’allontanamento dal villaggio;
  • La foresta, dove rimanevano soli per un breve periodo;
  • Le prove da superare;
  • Il ritorno al villaggio e l’accettazione del o della giovane tra gli adulti.

La struttura, sempre uguale, è divisa in tre parti:

  • Inizio: vengono presentati il/la protagonista in una situazione di partenza, generalmente tranquilla;
  • Parte centrale: viene introdotto un problema che il/la protagonista dovrà risolvere superando prove difficili e ostacoli, combattendo contro un/una antagonista malvagio/a;
  • Fine: il/la protagonista ha superato le prove e sconfitto l’antagonista. Il classico lieto fine.

Conclusioni

Le fiabe trattano sempre temi senza tempo. Non sottovalutiamo i messaggi universali che racchiudono e trasmettono: sono un insegnamento di vita per i piccoli e un memorandum per i grandi.